Il percorso è proposto per la SECONDA volta nella programmazione sentieristica della Sottosezione di Montaquila, nell’ambito di una ridefinizione e riproposizione di tracciati appartenenti al patrimonio culturale della comunità, in quanto vie di utilizzo e di collegamento. E’ stato definito seguendo tracciati già esistenti e molti altri in disuso ma in servizio nel passato recente; alla valenza del recupero di elementi della tradizione, il percorso presenta peculiarità naturalistiche e storiche. Di singolare bellezza sono le caratteristiche connesse alla morfologia e dinamica fluviale: anse, ripe, barre si susseguono e si alternano alla corrente dell’acqua in un divenire di nicchie ecologiche in cui trova riparo vegetazione ripariale e fauna migratoria. I fossati portano in affioramento sequenze deposizionali di lenti di ciottoli dell’iniziale piana del Volturno, attualmente incisa dall’intero reticolo idrografico in conseguenza delle fasi di sollevamento, almeno due, datate 700.000 e poi 500.000 anni dal presente, lasciando superfici a quote diverse, terrazzi, straordinariamente evidenti e ricollegabili. Di valenza storica, sin dall’inizio, l’attraversamento del R. Chiaro, consente di osservare resti di canale dell’acquedotto romano interrato che dalle sorgenti del f. Volturno conduceva verso Venafro, ripreso poi con un piccolo ponte. Di rara testimonianza è la località della “scafa”, [dal lat. scăpha(m), dal gr. skáphē ‘piccola barca’ ] toponimo ancora in uso –piccola barca senza vela al servizio di un bastimento, dall’antichità fino al medioevo; nel ‘600 e ‘700, qualsiasi tipo di battello, mercantile o militare, usato sia in mare sia per la navigazione fluviale. Il sito è di particolare rilievo storico: presente ancora un basolato stradale di epoca carolingia verso il fiume Volturno, il cui attraversamento mediante zattere , barche, ponte di barche era oggetto di pedaggio fino a tempi recenti come riportato su pandetta litica del 1707 [ conservata presso Municipio di Montaquila]; il passaggio fu utilizzato da Carlo di Borbone che si recava con il proprio esercito nell’aprile del 1744 a organizzare le difese del limite settentrionale del Regno, per poi giungere a Fornelli.
Il percorso inizia dalla sede della sottosezione CAI a Montaquila, scende per 1)Varvaniscia – 2)Colle Simone verso il Cimitero di Montaquila attraverso 3)Bosco Frascaro si giunge nel greto del corso del t. 4) Rio Chiaro. Dopo una breve percorrenza si raggiunge la sponda in destra idrografica del F. Volturno a 5) Ponte Rosso, si percorre per circa due chilometri in macchia con gradevoli scorci del corso fluviale, con forme caratteristiche di ripe, barre e anse, in località 6)La Vattuta- 7) S.Martino-8) Cerculaddea.
Si risale leggermente una altura 9) Vall’ Canniegl’ per porsi in superficie pianeggiante, per poi ridiscendere verso il fiume.
Difficoltà: T | Sentiero privo di difficoltà tecniche con dislivello basso e in discesa. Corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro-silvo-pastorali e sentieri di accesso a poderi.
Non richiede attrezzatura tecnica e media capacità allenamento alla camminata. |
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Località e quota di partenza: | Montaquila- sede CAI – mt 438 | |
Località e quota di arrivo: | sponda destra idrografica F. Volturno mt 230 | |
Dislivello assoluto: | 200 mt | |
Dislivello complessivo: | + 230 mt
– 440 mt |
Quota massima raggiunta: |
Distanza: | 8,300 km | |
Durata escursione: | 6,00 h (soste incluse) |